ALL’ISTITUTO DI CULTURA MERIDIONALE DI NAPOLI OGGI LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO LIBRO DI GIGI DI FIORE: ”Le Borboniche. Le Grandi Regine delle Due Sicilie”
di Ezio Micillo
L’Istituto di Cultura Meridionale di Napoli ha ospitato oggi la presentazione di un’opera che sta suscitando grande interesse tra studiosi e appassionati di storia: ”Le Borboniche. Le Grandi Regine delle Due Sicilie”, il nuovo libro di Gigi Di Fiore. Un racconto avvincente che porta alla luce le storie delle donne che hanno avuto un ruolo fondamentale nel Regno delle Due Sicilie, spesso oscurate dalla predominanza della figura maschile nei racconti storici tradizionali.
La presentazione, che ha visto la partecipazione di un pubblico numeroso, è stata introdotta da Gennaro Famiglietti, presidente dell’Istituto di Cultura Meridionale, Console Generale di Bulgaria, Segretario Generale Corpo Diplomatico Consolare Napoli Campania, e moderata dalla giornalista Mirella Armiero, responsabile settore cultura del Corriere del Mezzogiorno, che ha condotto il dibattito insieme all’autore, esplorando le vicende delle regine borboniche attraverso una lente nuova, capace di restituire loro il giusto riconoscimento. A seguire gli interventi di Federica de Gregorio Cattaneo di SantElia, delegato SMOC di San Giorgio per Napoli e Campania.
Ospite d’onore Sua Altezza Reale principessa Beatrice di Borbone delle due Sicilie in rappresentanza della sua dinastia reale.
Un Viaggio nel Potere Femminile
Le Borboniche non è solo un libro di storia, ma una riscoperta delle figure femminili che hanno influenzato le sorti del Regno delle Due Sicilie, spesso relegando i loro ruoli a un’ombra discreta dietro i monarca maschili. Gigi Di Fiore, con la sua scrittura rigorosa e appassionata, ha scelto di dare voce a queste donne straordinarie che, pur vivendo in un contesto di forte patriarcato, hanno esercitato un potere che, seppur spesso silenzioso, è stato cruciale per il destino politico, culturale e sociale del Sud Italia.
In particolare, l’autore ha esplorato figure iconiche come Maria Amalia di Sassonia, figlia di Maria Giuseppa d’Austria e Augusto III di Polonia, che sposando Carlo III di Borbone, conquistatore del trono di Napoli, divenne regina a soli tredici anni, dopo una lunga trattativa.
Non riuscendo a trovare una consorte in corti più potenti, nell’intricato gioco di alleanze e tornaconti che era la politica matrimoniale nei regni del Settecento, i Borbone di Spagna ripiegarono sulla monarchia di Polonia e su quella giovane ragazza dai capelli biondi e la pelle diafana, educata alla corte di Dresda, appassionata di Bach, pittura e danza.
La storia di Maria Amalia di Sassonia è quella di una sovrana determinata e ambiziosa, spesso rappresentata in modo unidimensionale, ma che nel libro di Di Fiore emerge come una regina capace di manovrare con astuzia nelle turbolenti acque politiche dell’epoca. Nel libro sono descritte ben otto donne che accanto ai loro mariti-sovrani segnarono i centoventisette anni del regno delle Due Sicilie, dal 1734 al 1861. Donne di varie e multiformi personalità, in una sequenza storica chiusa da Maria Sofia di Bavicra, moglie di Francesco I di Borbone, ľ’ultima regina di Napoli di cui nel 2025 ricorre il centenario della morte. Capaci di influenzare le decisioni dei mariti, le consorti ”borboniche” ebbero rilievo nelle trasformazioni del territorio e della società meridionale.
”Un ruolo, quello femminile, troppo spesso trascurato”, racconta Gigi Di Fiore, ”in questo mio racconto narro le vicende del Regno attraverso le psicologie, i sentimenti, le emozioni delle donne che ne furono protagoniste. Ma anche fatti intriganti che condizionarono i rapporti reali, e proprio in questa parte del libro vengono descritti tutti i dettagli, gli accordi prematrimoniali, la vita sentimentale, le passioni, la vita privata, le prime notti, insomma tutta una serie di cose acquisite attraverso documenti noti, bibliografie e note che sono una costante nei miei libri. Un lavoro complesso ricco di testimonianze storiche che riportano alla luce lo splendore di quegli anni di regno della famiglia reale dei Borboni”.
Un punto di vista nuovo, in una prospettiva ricca e complessa: dall’Illuminismo alla Rivoluzione francese, attraverso la Restaurazione e l’Impero napoleonico, per arrivare infine alle passioni romantiche e ideologiche del Risorgimento italiano che avrebbe cancellato la monarchia borbonica, ľ’ultimo capitolo della luminosa storia del Sud Italia.
Potere e Strategia: Le Grandi Regine Dietro i Troni
Nel corso dell’incontro, Gigi Di Fiore ha approfondito come le regine borboniche non si siano limitate al ruolo tradizionale di mogli e madri, ma abbiano giocato un ruolo attivo nel governo del regno, nella gestione delle relazioni internazionali e nella promozione di riforme politiche. L’autore ha posto l’accento su come queste donne abbiano spesso saputo coniugare diplomazia e potere, agendo come consiglieri fidati dei propri mariti, in un contesto storico segnato da intrighi e tensioni politiche.
Un aspetto centrale della discussione è stato quello del “potere silenzioso” che caratterizzava molte di queste regine. La loro capacità di operare dietro le quinte, di mediare tra le fazioni della corte, di sostenere e indirizzare le scelte politiche del marito, pur rimanendo lontane dai riflettori, rappresenta una dinamica che Di Fiore ha voluto riscoprire, in un’ottica che rivaluta il loro contributo al regno.
Anche il contesto culturale e sociale è stato oggetto di approfondimento. Le regine borboniche hanno avuto un ruolo fondamentale nel promuovere la cultura e le arti, incoraggiando la nascita di istituzioni culturali, la costruzione di teatri, palazzi e giardini, che ancora oggi sono testimoni dell’eredità borbonica. L’autore ha inoltre sottolineato come alcune di queste regine, in particolare Maria Carolina, abbiano avuto una visione lungimirante riguardo all’educazione e alla formazione di una classe dirigente capace di guidare il regno verso la modernità.
La presentazione di Le Borboniche. Le Grandi Regine delle Due Sicilie ha quindi rappresentato un’importante occasione di confronto e approfondimento su una parte della storia delle Due Sicilie che, purtroppo, è stata troppo a lungo trascurata. Gigi Di Fiore, con la sua capacità di raccontare storie dimenticate e di restituire voce alle figure marginalizzate dalla storiografia ufficiale, ha offerto un contributo significativo alla comprensione del passato del Sud Italia, mettendo in luce l’importanza delle donne nel plasmare il destino di un intero regno.
La serata si è conclusa con una serie di domande e riflessioni del pubblico, che ha avuto l’opportunità di approfondire alcuni degli aspetti trattati nel libro. Un evento che, attraverso la storia delle regine borboniche, ha ricordato come la storia non sia mai solo quella degli uomini, ma anche delle donne che, silenziosamente e con determinazione, hanno contribuito a scrivere le pagine più importanti del nostro passato.
© Ezio Micillo Photo, giornalista e fotoreporter