Protesta degli agricoltori a Napoli oltre 100 trattori sul
lungomare di mergellina
di Ezio Micillo
”Se anche oggi si è mangiato ringrazia il Signore, è un agricoltore. I cavoli nostri sono cavoli
vostri” questo lo slogan degli agricoltori che stamane hanno invaso le strade di Napoli per
protestare contro il governo che da anni trascura chi lavora quotidianamente la terra per
assicurare il fabbisogno nazionale.
Oltre 100 trattori stanno sfilando sulle vie del lungomare Caracciolo di Napoli in segno di protesta
per la mancanza di attenzioni da parte del governo al settore dell’agricoltura. Il lunghissimo corteo
si muoverà per le vie del centro della città fino a raggiungere via Marina, alla mensa dei poveri
,dove saranno donati frutta e verdura raccolte stamattina.
“Ci state privando del nostro futuro, salviamo l’agricoltura. La nostra fine la vostra fame” .
Queste le dichiarazioni per denunciare la tassazione e gli aumenti che hanno colpito i prodotti
necessari alla produzione degli alimenti di prima necessità della nostra terra. “Ci vengono imposti
costi maggiori rispetto ai ricavi, così diventa insostenibile reggere e si rischia la fuga dalle
campagne mettendo in ginocchio un settore già carente di giovani non disposti più a lavorare la
nostra terra”.
L’appello è rivolto al governo nazionale che è sembrato recepire le lamentele individuando
modifiche già nel decreto di milleproroghe. La norma stabilisce per due anni, il 2024 e il 2025,
l’esenzione totale per i redditi agrari fino a 10mila euro e introduce uno sconto del 50% per quelli
tra 10mila e 15mila euro. Oltre questa soglia l’Irpef torna piena. Approvato anche l’emendamento
che rinvia al 30 giugno l’obbligo di assicurazione sui mezzi agricoli nelle aree private.
© foto di Ezio Micillo

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