Il presepe napoletano secondo Chiara Dynys
di Stefano Roberto Mazzatorta
Chiara Dynys, artista mantovana operante a Milano, in questa mostra organizzata presso la galleria
Casamadre di Napoli (Palazzo Partanna, fino al 5 gennaio) si misura coraggiosamente con un
elemento fondamentale della cultura popolare partenopea, e ormai nazionale: il presepe napoletano;
da cui il titolo semplice ed evocativo dell’esposizione “Presepe”.
In un allestimento sobrio, niveo e minimalista, la Dynys propone delle peculiari rivisitazioni delle
figure tradizionali del presepio. In terracotta smaltata esse sono generalmente colte nello stato della
loro incompiutezza; forme non perfezionate che possono rimandare al momento generativo e
originario, o, al contrario, degenerativo e finale. Questo (s)formarsi sotto gli occhi dello spettatore
ha, dunque, effetti opposti conturbanti o rassicuranti, angoscianti o confortanti. Ma, in verità, il
presepio celebra la Nascita, quella dell’Uomo nuovo indicato dal Dio che si fa fanciullo per tutti.
Queste statue non si sfaldano, dunque, ma emergono e sorgono da un coagulo di materia ancora
grezza che si configura lentamente ora più ora meno perfetto, ma sempre riconoscibile perché non
cancella la sua origine. E’ un futuro di speranza quello qui evocato. E per essere tale, il futuro, non
può che ancorarsi in una tradizione salda e stabile, forte e compatta. A proposito di futuro Eduardo
Cicelyn, curatore dell’esposizione, scrive: “La tradizione napoletana è immersa in questa specie di
futuro remoto, che tiene in movimento la storia tra presente e passato, che la espone e la vende nelle
botteghe che si fingono antiche e nelle bancarelle che mescolano il vero con il falso.”
Chiara Dynys, che ha realizzato le opere personalmente in un laboratorio napoletano, insieme con
gli artigiani più esperti, in mesi di lavoro, non rinuncia ad un elemento tipico della sua grammatica
artistica: l’impiego di cromie decise e ardite. Nel linguaggio della Dynys il colore assume spesso il
significato del passaggio, del cambiamento di sguardo.
Smalti rosa, oro, blu, azzurri, arancioni segnano, anche qui, nelle forme dei personaggi presepiali, la
nuova visione che il Fanciullo indica al mondo.
Arricchiscono l’esposizione i frammenti a parete di una “cometa metallica”: sono le 22 opere della
serie “Un’eterna ghirlanda brillante”,

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