Cambia il disciplinare, il Robiola di Roccaverano diventa Roccaverano Dop

Il “Robiola di Roccaverano” si modifica in “Roccaverano Dop”. E, come da disciplinare di un formaggio al 100 per cento caprino, non ammette percentuali di latte di mucca o pecora. La modifica è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Commissione europea su indicazione della Regione Piemonte.

Nuovo logo e nuovo disciplinare, dunque, per un formaggio che non si modifica? “Il Roccaverano è invariato nel contenuto e nelle modalità di produzione, ma con il nuovo disciplinare il nostro Consorzio e i produttori che ne fanno parte consolidano il proprio impegno all’insegna della qualità, limitando esclusivamente a quello di capra il latte utilizzabile”, spiega Fabrizio Garbarino, presidente del Consorzio di Tutela del Roccaverano Dop. “Non si tratta di un nuovo limite: di fatto sono anni che produciamo il Roccaverano solo con il latte di capra, quello che mancava era che il regolamento lo riconoscesse”.

Realizzato artigianalmente nel territorio intorno al paese cui lega il proprio nome, il Roccaverano Dop è un gioiello piemontese che mantiene alto il proprio livello qualitativo grazie a regole ferree che i produttori rispettano e proteggono, mettendo al centro gli animali, il loro nutrimento e il loro territorio. Oggi nei territori collinari limitrofi al caseificio pascola un gregge di 600 capre che si nutrono di diversi tipi di vegetali. Fanno parte del gregge 120 capi della capra autoctona di Roccaverano, la razza tipica del territorio che il caseificio protegge e sviluppa a tutela della biodiversità. Per tale motivo i formaggi sono il frutto di una serie di fattori esclusivi, che conferiscono loro una consistenza, un sapore e un aroma del comprensorio delle Langhe.


Il precedente disciplinare era legato alla storia del Roccaverano, un tempo prodotto da un caseificio sociale (oggi l’azienda agricola si è trasformata in società a capitale privato) che utilizzava anche altri oltre quello di capra. Da molti anni non è più così: la Dop nasce unicamente dal latte di capra, nessuna obiezione dunque da parte della Regione Piemonte e della Commissione europea al varo del nuovo regolamento.

Perché anche un nuovo nome? “Nel nome abbiamo tolto il riferimento alla robiola, perché nell’immaginario collettivo la robiola è un formaggio molle e senza stagionatura, di latte vaccino, mentre il Roccaverano è prodotto solo con latte di capra, ha una consistenza totalmente differente dalla robiola industriale e può essere stagionato anche per 3 o più mesi”, precisa Garbarino. “Il cambiamento nasce da una scelta unanime delle aziende produttrici, tutte iscritte al Consorzio di Tutela, spinte dalla volontà di non creare confusione nei consumatori che si avvicinano alla nostra Dop”.

Eduardo Cagnazzi

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