Napoli capitale del dialogo – il Palazzo Reale ospita la presentazione del Prix Italia nel cuore dei ”Dialoghi Mediterranei MED” tra media, cultura e Mediterraneo
di Ezio Micillo
NAPOLI, 17 ottobre 2025 – Il Salone d’Ercole del Palazzo Reale di Napoli ha ospitato questa mattina la conferenza stampa di presentazione del Prix Italia 2025, lo storico festival internazionale della Rai dedicato all’eccellenza nella produzione radio, tv e digitale. Quest’anno, la manifestazione assume un significato speciale, intrecciandosi con i Dialoghi Mediterranei (MED), la piattaforma di confronto tra Paesi, culture e media del Mediterraneo.
La scelta di Napoli non è casuale, la città non solo offre uno scenario storico e culturale unico, ma rappresenta simbolicamente il crocevia tra Europa e Medio Oriente, ideale per un festival che ambisce a essere ponte culturale e non solo vetrina televisiva.
Sul tavolo della conferenza si sono seduti: Chiara Longo Bifano, segretaria generale del Prix Italia, Simona Martorelli, direttrice Relazioni Internazionali e Affari Europei, Filippo La Rosa, direttore centrale per la diplomazia pubblica e culturale del Ministero degli Esteri, Michele Di Bari, prefetto di Napoli. Inoltre presenti in sala i rappresentanti del Comitato Nazionale Neapolis 2500 e giornalisti della Rai coinvolti nell’organizzazione e comunicazione.
Le loro parole hanno delineato una visione chiara: il Prix Italia non è solo una celebrazione mediatica, ma un’occasione per riflettere sul ruolo dei media come strumenti di dialogo e coesione sociale.



L’edizione 2025 porta il titolo “Get Real”, un invito a riscoprire la realtà autentica in un’epoca dominata da disinformazione, filtri digitali e narrazioni parziali. Come ha sottolineato Chiara Longo Bifano, ”si tratta di una chiamata alla responsabilità, per ritrovare nella realtà il nostro bene più prezioso. Il Prix Italia è un luogo dove le differenze non si cancellano, ma si ascoltano”.
Con 238 programmi in concorso da 89 broadcaster in 60 Paesi, e oltre 40 eventi collaterali tra proiezioni, workshop e dibattiti, il Prix Italia punta a coinvolgere pubblici diversi, combinando intrattenimento e riflessione critica. È una dimostrazione concreta che i media possono educare, connettere e ispirare, senza limitarsi a intrattenere.
L’iniziativa è significativa non solo sul piano mediatico, ma anche sociale e culturale. In un contesto globale sempre più polarizzato, il Prix Italia dimostra che la cultura e i media possono essere strumenti di dialogo tra Paesi e comunità diverse, contribuendo a ridurre stereotipi e incomprensioni.
Inoltre, Napoli, con la sua storia millenaria di contaminazioni culturali, si conferma luogo ideale per un festival che vuole unire, e non solo mostrare. L’iniziativa sottolinea come la narrazione mediatica responsabile possa avere un ruolo sociale concreto, stimolando riflessione critica, empatia e partecipazione culturale.



Durante la conferenza stampa il giornalista Ezio Micillo ha chiesto ai relatori:
“Napoli è centro di culture e ospita anche i Dialoghi del Mediterraneo: il Prix Italia vuole diventare anche un ponte culturale tra Europa e mondo arabo o resta un evento soprattutto occidentale e televisivo?”
Le risposte sono state chiare e coerenti con la visione inclusiva del festival:
Chiara Longo Bifano: ”Il Prix Italia non vuole essere un evento esclusivamente occidentale. Napoli è il palcoscenico ideale per creare ponti tra Europa e mondo arabo, valorizzando produzioni e autori da tutte le sponde del Mediterraneo. Il Prix Italia può diventare una vera opportunità di collegamento e scambi culturali, non solo un festival televisivo”.
Filippo La Rosa: ”La diplomazia culturale passa attraverso le storie e i media. Il festival ha l’ambizione di essere punto di incontro tra diverse tradizioni, promuovendo scambi e comprensione reciproca”.
Simona Martorelli : ”La Rai ha sempre considerato il servizio pubblico come ponte tra Paesi e culture. Non vogliamo limitarci a un festival televisivo occidentale: vogliamo contenuti che parlino anche al mondo arabo, africano e mediterraneo”.



Ma il festival offre anche un’opportunità concreta di valorizzare giovani talenti, produzioni locali e storie spesso marginalizzate, mostrando che la qualità e la profondità dei contenuti non devono necessariamente essere sacrificati all’intrattenimento di massa.
L’apertura ufficiale del Prix Italia è prevista per il 20 ottobre, con appuntamenti tra Palazzo Reale, Teatro di Corte, MANN, Maschio Angioino e altri luoghi emblematici della città. Fino al 24 ottobre, Napoli diventerà palcoscenico internazionale, accogliendo autori, registi e broadcaster provenienti da ogni parte del Mediterraneo.
Questo appuntamento dimostra che i media possono essere strumenti di dialogo e comprensione reciproca, non solo veicoli di intrattenimento. È un modello da seguire anche per altre realtà culturali e mediatiche, un esempio di come eventi internazionali possano avere impatto sociale reale e duraturo. E’ proprio in questo senso che il festival non è solo uno spettacolo, ma un’occasione concreta di crescita culturale e sociale, un modello di mediazione culturale a beneficio di cittadini, autori e istituzioni.

© Ezio Micillo giornalista e fotoreporter
