CULTURA. IL TITIZÉ DI FINZI PASCA, IL NUOVO SPETTACOLO DI CARROZZERIA ORFEO, L’ATTESO
CONCERTO DI NERI MARCORE’, L’ABRACADABRA DI TAIUTI E VENERI AL TEDER LE PROPOSTE DI
MARTEDI AL CAMPANIA TEATRO FESTIVAL. AL TEATRO DI CORTE IL DOCUMENTARIO DELLA
BERGAMASCO SULLA DUSE.

Sarà un menù ricco di proposte interessanti quello del 24 giugno al Campania Teatro Festival.
Il Politeama di Napoli ospiterà alle 21 (con replica il 25 alle 19) ”Titizé – A Venetian Dream” del
regista, attore e coreografo svizzero Daniele Finzi Pasca. Un titolo, “tu sei” è il suo significato, che
allude alle infinite capacità di essere di ognuno di noi, ma anche a un’immagine da sogno che
sembra uscita da un film di Fellini. Proprio come questo spettacolo teatrale acrobatico, dove la
clowneria ha in sé gli echi della Commedia dell’Arte e dieci straordinari interpreti multidisciplinari
ci accompagnano in universi rarefatti nei quali la meraviglia può manifestarsi, volta per volta, in
modo ingenuo, ingegnoso o surreale. A venetian dream, come specifica il sottotitolo, con la notte
e la sua follia, le cialtronate dei buffoni, oggetti che leviteranno, acrobati che voleranno, pioggia
surreale e un continuo ricreare equilibri impossibili. Un mosaico prezioso di storie, sparse come
conchiglie sulla riva, ognuna con la propria bellezza e il proprio mistero. Un teatro dello stupore e
della leggerezza, senza dover ricorrere alla parola. Con Gian Mattia Baldan, Andrea Cerrato,
Francesco Lanciotti, Léa Kral, Luca Morrocchi, Gloria Ninamor, Caterina Pio, Rolando Tarquini,
Micol Veglia, Leo Zappitelli. Durata 80 minuti.
Ambientata in un piccolo paese di pescatori tra gli anni ’80 e ’90, “Misurare il salto delle rane”-
tredicesima produzione di Carrozzeria Orfeo – è una dark comedy Una piccola penisola affacciata
sul mare, un luogo sospeso nel tempo, ancorato a un passato quasi primitivo. Qui, sopravvive una
comunità minuscola, aggrappata a una quotidianità e a ritmi a noi ormai quasi del tutto estranei.
Partendo da questo habitat, che vede protagoniste tre donne di diverse generazioni – Lori, Betti e
Iris – unite da un tragico lutto avvenuto vent’anni prima e ancora avvolto in un’aura di mistero. Il
paese emerge come un frammento dimenticato, circondato da un vasto lago e da una palude
minacciosa che lo isola dal mondo esterno, un microcosmo sospeso tra arcaismo e quotidianità,
dove una piccola comunità persiste ancorata a consuetudini superate. Lo spettacolo, in scena il 24
giugno alle 20 (con replica il giorno successivo alla stessa ora), vuole essere un’indagine poetica e
tragicomica sulla condizione umana contemporanea, senza rinunciare all’ironia che la
contraddistingue: un viaggio nell’intimità di tre esistenze femminili, interpretate da Elsa Bossi,
Chiara Stoppa e Marina Occhionero, che si specchiano l’una nell’altra e che, in modo diverso,

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rifiutano etichette imposte dall’esterno. Tre età, tre mondi, tre stagioni della vita che si intrecciano
nelle loro esistenze, scavate da lutti e assenze, ma anche da rinascite, alleanze e complicità
profonde. Nucleo pulsante della narrazione è proprio il femminile. Le manifestazioni della violenza
e dell’oppressione verso le donne, endemiche nei contesti rurali dell’epoca, affiorano nel tessuto
sociale della comunità con modalità sottili ma pervasive. I personaggi maschili incarnano quasi
invariabilmente figure di minaccia o fallimento. Misurare il salto delle rane è un titolo enigmatico,
evocativo, che rimanda ad un immaginario concreto, ma allo stesso tempo simbolico e misterioso.
La rana, creatura anfibia, vive tra due mondi: l’acqua e la terra. È il simbolo del passaggio, della
metamorfosi, della capacità di adattarsi e trasformarsi, ma è anche una creatura resiliente,
simbolo di fecondità e di forza primitiva. Misurare il salto delle rane è, di conseguenza, un atto che
richiama la volontà di comprendere l’incomprensibile, di fissare l’indefinito: quanto è grande il
nostro slancio? Dove ci porta il nostro coraggio? E soprattutto, cosa accade nello spazio tra il
punto di partenza e quello di arrivo? Lo spettacolo, geniale drammaturgia di Gabriele Di Luca, che
ne è anche regista con Massimiliano Setti, è dunque un invito a confrontarsi con i propri limiti, a
cercare la bellezza nei gesti semplici. Un’ode alla complessità dell’essere umano, con la sua infinita
capacità di perdersi e ritrovarsi, tra ciò che ci definisce e ciò che ci supera. Coproduzione del
Campania Teatro Festival-Fondazione Campania dei Festival. Durata 100 minuti.
Al Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale a Napoli, Neri Marcorè dedica alle 21.30 un concerto a
Fabrizio De Andrè. Dopo il successo dello scorso anno al Festival con l’omaggio a Faber ma anche
a Gaber, un nuovo appuntamento con i grandi e intramontabili classici del cantautore genovese e
con un artista che frequenta con eguale bravura territori diversi del mondo dello spettacolo.
Marcorè (voce solista e chitarra) sarà accompagnato sul palco da musicisti live di grande talento
come Domenico Mariorenzi (chitarra e pianoforte), Simone Talone (batteria e percussioni),
Fabrizio Guarino (chitarra elettrica e classica), Alessandro Patti (basso e contrabbasso), Chiara Di
Benedetto (violoncello), Anais Tecla Drago (violino). Un concerto che invita alla riflessione e al
confronto, un viaggio sulle ali della musica di un artista che continua a parlarci e a emozionarci.
Durata 105 minuti.
La scultura come strumento di rituale collettivo è il motore drammaturgico di “Veneri”, testo,
regia e attoriato di Rosa Cerullo, Ludovica Franco e Serena Francesca Catapano, in programma il
24 giugno alle ore 22 al Tedér. Tre artigiane all’interno di una bottega con pochi elementi,
modellano statuette di Venere. Un imprevisto mette loro in crisi e le pone davanti alla possibilità
di interrogarsi sul lavoro che svolgono. Le tre, quindi, partendo dalle origini mitologiche,

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sviscerano la figura della dea nel suo aspetto di donna: figlia, madre, lavoratrice e custode di
bellezza intima e motrice. La divina donna viene finalmente accarezzata e viene liberato il suo vivo
respiro ancestrale, per secoli nascosto e relegato tra le pieghe di freddi blocchi marmorei scolpiti.
Una volta sprigionata la potenza e pienezza del femminile, cosa ne sarà dell’arte delle tre giovani
protagoniste? Il ricavato di “Veneri”, come quello di tutti gli altri spettacoli della sezione
Osservatorio, verrà destinato all’Associazione Gazzella ODV, attiva nell’assistenza, cura e
riabilitazione dei bambini palestinesi feriti da armi da guerra nella Striscia di Gaza e nei territori
palestinesi occupati.
In particolare, dall’ottobre del 2023 Gazzella onlus si occupa di fornire in emergenza pacchi di
viveri, acqua potabile, pasti caldi e pane alla popolazione palestinese. Durata 60 minuti.
Martedì 24 giugno alle 19 la sezione Letteratura ospita Tonino Taiuti, uno dei pochi interpreti che
possa dare nuova linfa al mito di Totò. Il re dei giochi di parole e l’attore napoletano si affratellano
a tal punto che anche “’A livella” viene reinterpretata come l’opera di un balbuziente, ovvero di chi
sa quanto parlare con i morti sia il primo abracadabra da fare. Durata 90 minuti.
L’appuntamento con il cinema, nel Teatro di Corte, è alle 21 con il documentario “Duse-The
Greatest”, regia di Sonia Bergamasco. Durata 93 minuti.
Al Dopofestival, infine, nel Giardino Romantico di Palazzo Reale c’è alle 22.30 la True Blues Band,
alla riscoperta dei sound dei Chicago Blues. Servizio bar e musica di sottofondo a partire dalle 19.
Tutto a cura di Drop Eventi.
Il Campania Teatro Festival, realizzato con il sostegno concreto della Regione Campania e un
contributo annuo del Ministero della Cultura, è organizzato dalla Fondazione Campania dei
Festival diretta da Ruggero Cappuccio e presieduta da Alessandro Barbano. I biglietti costano da
5 a 8 euro, con ingresso gratuito per i diversamente abili con un accompagnatore e I pensionati
titolari di assegno sociale.

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TITIZÉ – A Venetian Dream
AUTORE, REGISTA E LIGHTING DESIGNER DANIELE FINZI PASCA
MUSICA, ORCHESTRAZIONE E SOUND DESIGN MARIA BONZANIGO
PRODUTTORE ANTONIO VERGAMINI
COSTUMI GIOVANNA BUZZI
SCENOGRAFO ASSOCIATO MATTEO VERLICCHI
CON GIAN MATTIA BALDAN, ANDREA CERRATO, FRANCESCO LANCIOTTI, LÉA
KRAL, LUCA MORROCCHI, GLORIA NINAMOR, CATERINA PIO, ROLANDO TARQUINI,
MICOL VEGLIA, LEO ZAPPITELLI
DIRETTORE TECNICO PIETRO MASPERO
FONICO ALESSANDRO NAPOLI
OPERATORE LUCI LUCA MARIOTTI
RIGGER ALESSANDRO FACCIOLO, GIORGIO INSERRA
PRODUZIONE COMPAGNIA FINZI PASCA, FONDAZIONE TEATRO STABILE DEL
VENETO, TEATRO NAZIONALE, GLI IPOCRITI MELINA BALSAMO
LA COMPAGNIA FINZI PASCA È SOSTENUTA DA GRAND HOTEL VILLA CASTAGNOLA,

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FIDINAM, CORNÈRCARD, CAFFÈ CHICCO D’ORO, CITTÀ DI LUGANO, CANTONE
TICINO, PRO HELVETIA, FONDAZIONE LUGANO PER IL POLO CULTURALE, ERNST
GHÖNER STIFTUNG, FONDAZIONE PICA ALFIERI, AIL SA, CASALE, ASSOCIAZIONE
AMICI DELLA COMPAGNIA FINZI PASCA
SPONSOR TECNICO BEBOP
TEATRO POLITEAMA
24 GIUGNO 2025, ORE 21:00
25 GIUGNO 2025, ORE 19:00
DURATA 1H E 20 MINUTI

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