Sogno l’estinzione totale dell’uomo: un mondo governato dagli animali
In un’epoca segnata da conflitti, distruzione ambientale e una continua lotta per il potere, mi ritrovo a fantasticare su un futuro in cui l’uomo, artefice di tanti mali, sia estinto. Questa visione non nasce da un desiderio di vendetta o da una pura sfiducia nei confronti della specie umana. Piuttosto, si basa su una riflessione profonda sulle ingiustizie e le atrocità che l’essere umano ha perpetrato contro la natura e altre forme di vita.
Immagino un mondo rigoglioso, dove gli animali, gli unici veri custodi del delicato equilibrio della Terra, prendano il posto dell’umanità. In questo scenario utopico, i mammiferi, gli uccelli, i pesci e gli insetti vivono in armonia, ognuno con il proprio ruolo nel grande schema dell’esistenza. Non ci sono più guerre né violenze, solo relazioni autentiche e profonde. Gli animali sanno cosa significa essere parte di una comunità; la loro esistenza è intrisa di valori come la famiglia, l’amicizia e l’amore.
Penso ai lupi, che cacciano in branco, sostenendosi a vicenda. Loro comprendono l’importanza della cooperazione e del legame familiare, e ogni membro del gruppo è essenziale per la sopravvivenza. In questo nuovo mondo, le famiglie di lupi faranno sentire la loro voce, ululando alla luna non per annunciare la guerra, ma per celebrare l’unità e la protezione che offrono ai loro piccoli.
E poi ci sono gli elefanti, maestosi giganti che portano in sé una saggezza antica. Essi non dimenticano, non abbandonano i propri cari e si prendono cura dei membri più vulnerabili del gruppo. Vivere sotto la loro guida significherebbe imparare il valore della memoria e della solidarietà, qualità spesso trascurate dall’uomo, impegnato in una corsa insensata verso un futuro che non considera mai il passato.
In questo universo animale, il concetto di possesso diventa obsoleto. Le creature vive non accumulano beni materiali; piuttosto, condividono il mondo e le risorse in modo sostenibile e bilanciato. Gli alberi, i fiumi e le montagne non sono più sfruttati come fosse un diritto, ma venerati come fonti di vita. Ogni organismo trova il proprio posto, e l’interconnessione diventa la regola fondamentale.
E mentre osservo questa società ideale, mi rendo conto di quanto, nonostante tutto, io stesso provenga da una specie capace di bellezza e creatività. Solo che troppo spesso queste qualità vengono soffocate dall’avidità. L’uomo ha costruito città magnifiche e opere d’arte senza tempo, ma tutto ciò non basta a compensare l’immenso dolore inflitto al pianeta. L’arte dovrebbe riflettere l’amore e la connessione con l’ambiente, ma raramente è così; piuttosto, è usata per vantarsi e accumulare ricchezze.
Immagino che, senza l’uomo, la natura possa finalmente respirare, risanarsi e prosperare. I fiumi tornerebbero a scorrere limpidi, le foreste si riempirebbero di vita, e gli animali vivrebbero liberi dai pericoli delle attività umane. Le api, senza l’intromissione dell’agricoltura intensiva, danzerebbero da un fiore all’altro, contribuendo a un ecosistema florido e rigoglioso. Ogni creatura svolgerebbe il proprio compito, senza conflitti né competizioni, perché la vera essenza della vita non è il dominio, ma la collaborazione.
In questo sogno, io stesso non sono escluso. Osservo il mondo dal canto di una montagna, un testimone silenzioso di un equilibrio riportato in vita. Qui, riconosco che la vera ricchezza non risiede nelle conquiste materiali, ma nella gioia di vivere in armonia con gli altri esseri e con la Terra stessa.
Ciò che desidero non è tanto l’estinzione dell’uomo, ma una metamorfosi profonda. Un ritorno alle radici, dove l’umano possa imparare dalla saggezza degli animali. Forse, se potessimo abbandonare la nostra avarizia, potremmo ancora trovare un posto in questo mondo rigenerato, camminando tra le creature che conoscono il senso della vita.
In fondo, questo sogno è un invito alla riflessione: a costruire un mondo dove, prima che sia troppo tardi, possiamo ancora salvarci attraverso la comprensione e l’amore reciproco, diventando parte di questo magnifico concerto di vita.
Gennaro D’Aria
foto dal web






