Geometria ed Evoluzione della Letteratura: Dalle Unità Aristoteliche al Sistema Storico del Manzoni

E’ da tempo che studio l’aspetto geometrico in letteratura. Qualcuno, quando ne parlavo, mentre scrivevo il mio libro in merito, storceva il naso o rideva dicendo di non vedere un nesso tra la geometria e la letteratura, io non me ne curavo e proseguivo nei miei studi, leggendo, annotando e sviluppando le mie idee-

L’evoluzione della letteratura, attraverso i secoli, può essere analizzata sotto molteplici angolazioni. Uno degli aspetti più affascinanti è il modo in cui le strutture geometriche, intese come unità di misura e riferimento, hanno influenzato la concezione narrativa e la composizione dei testi letterari. In questo breve saggio, cercherò di spiegare, nel modo più semplice ed accessibile ai più. il passaggio dalle unità aristoteliche alla complessità del sistema storico del Manzoni, evidenziando come la geometria abbia permeato e ispirato non solo la forma, ma anche il contenuto delle opere letterarie.

Aristotele, nella sua “Poetica”, delineò tre unità fondamentali che avrebbero segnato un punto di riferimento per la drammaturgia: l’unità di azione, di tempo e di luogo. Queste unità, seppur con varianti nel corso della storia, fungevano da norme geometriche per la costruzione dei testi, suggerendo un’armonia e una coerenza che rispecchiavano le proporzioni ideali del pensiero classico. L’unità di azione richiedeva una trama lineare e coerente, l’unità di tempo limitava lo sviluppo della narrazione ad un arco temporale ristretto, mentre l’unità di luogo imponeva la concentrazione della scena in un solo spazio fisico.

Queste regole geometriche offrono un’idea di come la letteratura possa essere intesa come un edificio, dove ogni elemento deve armonizzarsi con gli altri per creare un’opera solida e convincente. La letteratura, secondo questa visione, trova il suo fondamento nella chiarezza e nella razionalità, principi che Aristotele considerava essenziali per trasmettere emozioni e verità universali.

Con l’avvento del Rinascimento e il successivo sviluppo del Barocco, la rigidità delle unità aristoteliche cominciò a vacillare. Autori come Torquato Tasso, nei suoi lavori, iniziarono a sfidare queste strutture, inserendo elementi di maggiore libertà stilistica e narrativa. Questa transizione segnò l’inizio di un periodo di sperimentazione in cui la geometria delle unità aristoteliche venne reinterpretata e ampliata.

L’accettazione di forme narrative più flessibili rifletteva il cambiamento della coscienza sociale e culturale, in cui l’individualismo e l’emozione divennero protagonisti. La letteratura iniziò a rappresentare non solo le norme sociali, ma anche le inquietudini interiori dell’uomo, dando vita a storie che si snodano tra diversi spazi e tempi, sfuggendo così alle rigide costrizioni delle unità classiche.

Il culmine di questo processo di evoluzione si trova nell’opera di Alessandro Manzoni. Nel suo capolavoro “I Promessi Sposi”, egli abbraccia un approccio che, pur mantenendo un’attenzione verso la struttura narrativa, si distacca in maniera significativa dalle unità aristoteliche. Manzoni crea un racconto che si snoda attraverso un ampio contesto storico e sociale, in cui i personaggi sono immersi in una realtà viva e pulsante.

Manzoni introduce l’idea del “sistema storico”, in cui la letteratura diventa uno strumento per esplorare la condizione umana all’interno di una cornice storica. Qui la geometria della narrazione è meno predittiva e più dinamica, permettendo ai lettori di percepire i legami tra gli eventi narrativi e il contesto socio-culturale dell’epoca. Questa apertura alla dimensione storica segna un allontanamento dalla ricerca di una verità universale, avvicinando la letteratura a una forma di cronaca attenta ai mutamenti e ai conflitti della società.

L’evoluzione della letteratura, dunque, dall’epoca aristotelica a quella manzoniana riflette non solo un cambiamento nelle forme narrative, ma anche una trasformazione profonda nella concezione del ruolo della letteratura stessa. Dalle rigide unità geometriche alle complesse dinamiche storiche, la scrittura si è evoluta per diventare un’affermazione della soggettività e della pluralità dell’esperienza umana. Esplorare questo percorso ci offre una comprensione più ricca e sfumata di come la letteratura possa influenzare e riflettere la nostra comprensione del mondo.

Gennaro D’Aria

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