Premessa: Quando a scuola studiavo La divina Commedia e i Promessi Sposi confesso che li odiavo entrambi questi, che poi ho compreso essere, dei capolavori. Gli insegnanti, con le loro spiegazioni, li rendevano incomprensibili e pesanti come un macigno. Solo, se ne sentivo parlare mi innervosivo. Ma ho iniziato a leggerli e ad apprezzarli quando li ho studiati da solo. Ed ecco, che come ho sempre affermato, sia per iscritto che a voce, la cultura si ottiene non attraverso la scuola ma con studi e formazione da autodidatta. Oggi più che mai, li rileggo e li studio. Scoprendo sempre elementi filosofici, psicologici e sociali in una nuova veste.
Il Simbolismo del Numero Tre in Dante: L’Incontro con Beatrice nel Purgatorio
Nel cuore della Divina Commedia, uno dei momenti più emozionanti e significativi avviene nell’incontro tra Dante e Beatrice, nel purgatorio. Qui, l’amata donna, simbolo di virtù e grazia, appare vestita di un candido velo, cinta d’uliva, “sotto verde manto, / vestita di color di fiamma viva”. Questo incontro, carico di simbolismo, offre un richiamo potente al significato del numero tre che permea l’opera dantesca, fungendo da fil rouge attraverso la narrazione.
Il tessuto simbolico del tre si intreccia in molteplici modi nella vita e nell’opera di Dante. In primis, esso rappresenta la Santissima Trinità, l’essenza divina e il fulcro della fede cristiana. Ma il tre va oltre la mera divinità, manifestandosi in diversi aspetti della struttura narrativa e tematica della Commedia. Le tre fiere che Dante incontra all’inizio del viaggio simboleggiano le tre principali insidie della vita: la lonza, simbolo della lussuria; il leone, rappresentazione della superbia; e la lupa, allegoria dell’avarizia. Questi tre animali ostacolano il cammino di Dante e testimoniano le sfide dell’anima umana nel percorso verso la salvezza.
Inoltre, i tre fiumi che Dante attraversa – Acheronte, Styx e Lete – rappresentano i differenti stadi del viaggio dell’anima. Ogni fiume ha un significato specifico, contribuendo all’idea che ogni passo che Dante compie è un passo verso la purificazione e il riscatto. Il numero tre non è quindi solo un semplice dato numerico, ma un simbolo di progresso spirituale, un viaggio attraverso tre regni dell’esistenza: inferno, purgatorio e paradiso.
L’arrivo di Beatrice nel Purgatorio segna un momento cruciale. Ella è presentata come l’incarnazione della bellezza divina e delle virtù teologali: fede, speranza e carità. I colori che indossa, ( che poi son diventati quelli della bandiera italiana), si armonizzano con le essenze spirituali che rappresenta. Questo richiamo ai colori simbolici trascende il piano estetico; Beatrice non è solo una visione, ma una guida che aiuta Dante a comprendere la necessità di abbracciare le virtù per giungere alla salvezza. La sua figura, con il candido manto e il colore ardente della fiamma viva, rappresenta la luce che illumina il cammino di Dante, evidenziando l’importanza della fede (il bianco), della speranza (il verde) e della carità (il rosso).
Dante, nel suo percorso di redenzione, è accompagnato da tre guide: Virgilio, Beatrice e San Bernardo. Ognuna di queste figure incarna un differente aspetto del sapere e della virtù. Virgilio, simbolo della ragione e della saggezza, conduce Dante nei recessi dell’Inferno e nel Purgatorio; Beatrice rappresenta la rivelazione divina e la grazia che porta l’anima verso Dio; infine, San Bernardo, il santo venerato, simboleggia la contemplazione mistica e l’unione finale con il divino. Questa triade di guide riflette non solo l’importanza del numero tre, ma anche l’incredibile complessità del viaggio spirituale di Dante.
Il numero tre, dunque, è intriso di significato nella Commedia, poiché rappresenta il processo di apprendimento e crescita spirituale. Ogni triplice elemento, che si tratti di animali, fiumi o guide, funziona come un meccanismo di riflessione e introspezione per Dante e, per estensione, per il lettore. La frequente apparizione di questo numero nella narrazione invita a considerare l’armonia e l’equilibrio presenti nell’universo, così come nella vita umana.
l’incontro tra Dante, dunque, e Beatrice nel Purgatorio sotto il suo manto verde e rosso non è semplicemente un evento letterario, ma un’esperienza profonda che rivela le verità universali sull’amore, la speranza e la ricerca di Dio. La figura di Beatrice, vestita dei colori delle virtù teologali, diviene il simbolo della luce che guida Dante attraverso le tenebre e le incertezze del suo percorso esistenziale. Attraverso quest’incontro, Dante non solo ricorda la bellezza dell’amore terrestre, ma si apre alla possibilità della salvezza eterna, sottolineando quanto sia cruciale il cammino verso la verità e la redenzione spirituale. La potenza del numero tre, in questo contesto, non è solo un richiamo all’armonia divina, ma diventa l’essenza stessa del viaggio umano verso il trascendente.
Gennaro D’Aria



