La Furbizia: La Chiave per Superare ogni accordo ed ogni contratto.
Il Mercante di Venezia di Shakespeare e Palazzo Penne di Napoli due letture due vittorie.
Nel vasto panorama della letteratura, pochi temi sono più affascinanti e complessi della furbizia. Essa si erge come una virtù ambigua, in grado di sovvertire le regole e i contratti che dovrebbero governare le relazioni umane. Un perfetto esempio si trova ne “Il mercante di Venezia”, (anche quest’opera come per le altre di Shakespeare copiata. Questa trae origine dalla novella trecentesca di Giovanni Fiorentino Il Giannetto, novella tratta dalla raccolta di cinquanta novelle intitolata: Il Pecorone) la vicenda di Antonio e Shylock illustra come l’ingegno possa trionfare persino nei contesti più vincolanti. La storia ci porta a riflettere su quanto furbizia e astuzia possano rivestire un ruolo cruciale nella vita di chi si trova sull’orlo della sconfitta.
Antonio, un mercante veneziano, si trova in difficoltà dopo aver chiesto un prestito a Shylock, un usuraio ebreo, senza alcuna garanzia. L’accordo stipulato tra i due è chiaro: se Antonio non restituirà il debito entro la scadenza, Shylock potrà esigere una libbra di carne dal suo corpo. Ma ciò che sembra essere un contratto di vita o di morte viene messo in discussione dalla furbizia di Portia, la donna amata da Antonio, che si traveste da avvocato per difenderlo. Quando giunge il momento del pagamento, il Doge di Venezia interviene, dichiarando che Shylock può prendere ciò che gli spetta ma senza versare una goccia di sangue. Questo colpo di scena dimostra chiaramente come l’astuzia, unita alla legge, possa cambiare le sorti di un individuo apparentemente perdente.
Allo stesso modo, la storia di Antonio Penne al Palazzo Penne di Napoli presenta un altro esempio di ingegno. All’interno di questo racconto, Antonio desidera conquistare l’amore di una donna bella e sfuggente, che accetterà il suo cuore solo se riuscirà a costruire un palazzo in una sola notte. Per riuscirvi, egli decide di fare un patto con il Diavolo, il quale, affascinato dall’opportunità, accetta di aiutarlo con una condizione: Penne dovrà donargli la propria anima. In apparenza, sembrava una cessione inevitabile; tuttavia, la furbizia di Penne emerge nuovamente quando, nel suo patto, aggiunge una clausola cruciale: al termine della costruzione il Diavolo deve essere capace di contare tutti i chicchi di grano sparsi nel cortile del palazzo prima che possa reclamare la sua anima.
La notte magica vede la costruzione del fabbricato. Mentre Penne e il Diavolo discutono e stipulano il loro accordo. A lavoro terminato, Penne altamente soddisfatto sparge nel cortile chicchi di grano, il diavolo in un batter d’occhi li conta ma sbaglia il conteggio. Ed ecco l’astuzia di Penne il quale aveva sparso, oltre ai chicchi di grano, anche della pece nel cortile facendo si che alcuni chicchi di grano attaccatisi sotto le sue unghie, Gli fanno sbagliare il conteggio. Così, incredibilmente, Penne riesce a salvarsi e a mantenere la propria anima, dimostrando che la furbizia può superare anche il diavolo stesso.
Questi racconti mettono in luce un argomento ricorrente: l’intelligenza e la sagacia possono trionfare sulle strutture rigide dei contratti legali e delle convenzioni sociali. La furbizia non è soltanto un mezzo per evitare il destino infausto, ma diventa uno strumento di riscatto per coloro che, altrimenti, sarebbero considerati perdenti. La figura dell’eroe astuto ci parla di ingegno e la capacità di pensare al di fuori degli schemi imposti.
In un mondo che spesso premia la forza bruta e la rigidità delle regole, queste storie ci ricordano l’importanza della creatività e della flessibilità mentale. Non importa quanto possa sembrare impossibile, è proprio l’ingegno che permette di superare ostacoli. Sia che si tratti di un mercante a Venezia o di un giovane innamorato a Napoli, la morale resta la stessa: la furbizia ha il potere di ribaltare le sorti e trasformare le sfide in opportunità di salvezza.
Così, attraverso queste narrazioni, si delinea un messaggio incisivo: la vera vittoria risiede nelle capacità di ciascuno di noi di affrontare la vita, di sfruttare le proprie risorse interiori e di utilizzare l’astuzia per emergere da situazioni apparentemente senza via d’uscita.
Gennaro D’Aria
